Il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti minimizza le preoccupazioni sul deprezzamento del dollaro mentre i mercati ipotizzano che l’amministrazione Trump possa indebolire intenzionalmente la valuta
Secondo un rapporto di Jinse Finance, l’analista di Societe Generale Kit Juckes ha osservato che i recenti commenti del Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Bessent, hanno ulteriormente alimentato le speculazioni di mercato secondo cui l’amministrazione Trump intenda promuovere un dollaro più debole. Lunedì, Bessent ha dichiarato alla CNBC che non c’è motivo di preoccuparsi per il calo del dollaro. Ha affermato che le fluttuazioni valutarie sono normali e ha sottolineato che la discesa del dollaro è dovuta principalmente all’apprezzamento dell’euro. Ha detto: “Considerata l’entità dello stimolo fiscale in Europa, l’aumento dell’euro era prevedibile.” Juckes ritiene che queste dichiarazioni riflettano una visione all’interno del governo statunitense secondo cui un dollaro più debole potrebbe contribuire a ridurre il deficit commerciale. Ha inoltre previsto che l’euro potrebbe salire a 1,20 entro la fine dell’anno e potenzialmente raggiungere un massimo di 1,25 in futuro.
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